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Lunedì 09 Maggio 2022
Prima dell'opera "La scala di seta" di Gioacchino Rossini, al Teatro San Moisè
Il 9 maggio 1812 al Teatro San Moisè di Venezia va in scena la prima assoluta dell'opera "La scala di seta" di Gioacchino Rossini, farsa comica in un atto su libretto di Giuseppe Maria Foppa tratto da un precedente libretto di Planard. La vicenda narra di Dorvil che, salito con una scala di seta nell'appartamento di Giulia sposata segretamente contro la volontà del tutore Dormont, confessa alla fanciulla il suo dolore per la difficile situazione in cui si trovano. Decisa a chiarire ogni equivoco, Giulia gli dà appuntamento per la notte successiva. Giunge poco dopo Dormont con il ricco Blansac al quale ha promesso in sposa Sofia: con loro è anche Dorvil che, amico di Blansac, è stato invitato a conoscere la fidanzata. Sicuro del suo fascino, Blansac scommette con Dorvil che Giulia si mostrerà ben lieta di sposarlo e così Dorvil, nascosto in una stanza vicina, deve assistere agli approcci amorosi con la fanciulla. Poco dopo, rimasta sola, Giulia è così presa dal pensiero dell'appuntamento con il marito che ripete a se stessa, ad alta voce, il luogo e l'ora dell'incontro: un servo, che ha sentito, si convince che la persona attesa sia Blansac e corre ad avvertirlo che Giulia si propone di vederlo quella notte stessa. Anche la cugina di Giulia, Lucilla, innamorata di Blansac, viene a sapere dall'appuntamento e decide di nascondersi in una stanza vicina a quella di Giulia per sorprendere i presunti amanti. A mezzanotte, Giulia, fa scendere dalla finestra la scala di seta con la quale sale Dorvil: i due giovani decidono di chiarire definitivamente la loro situazione quando dalla scala sale Blansac e Lucilla esce dalla stanza in cui s'era nascosta. Attirato dalla confusione che nasce, Dormont scopre la scala che pende dalla finestra e sale anch'egli nella stanza di Giulia. Infuriato, ordina alla pupilla di sposare immediatamente Blansac ma Dorvil gli rivela che la fanciulla è già sposata a lui. Commosso dall'atteggiamento supplichevole dei due giovani, il tutore alla fine perdona gli inganni e dà il consenso alle nozze di Lucilla con Blansac che a un tratto si rende conto di essere innamorato, più che di Giulia, della graziosa cugina.
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